Ieri, dopo che era stata diffusa la notizia di un incontro fra il presidente americano Donald Trump e il presidente della Federazione russa Vladimir Putin, il capo del Cremlino ha preso il telefono e ha chiamato il leader cinese Xi Jinping. Putin ha parlato con diversi suoi alleati nella giornata di ieri, compreso il dittatore bielorusso Aljaksandr Lukašenka e il primo ministro indiano Narendra Modi, ufficialmente per ragguagliarli sull'incontro avuto il giorno prima a Mosca con l'inviato speciale Steve Witkoff, ma la prima conversazione è stata con Xi, e sul potenziale incontro con Trump già lunedì prossimo. Il leader cinese, alle prese in queste ore con le piogge torrenziali e le inondazioni nel Gansu che hanno già fatto dieci vittime, secondo la stampa ufficiale della Repubblica popolare si è detto lieto, con Putin, “di vedere che la Russia e gli Stati Uniti mantengono i contatti, migliorano le loro relazioni e promuovono la risoluzione politica della crisi ucraina”, e avrebbe aggiunto una frase piuttosto significativa e altrettanto criptica, e cioè che “problemi complessi non hanno soluzioni semplici”. Xi avrebbe poi confermato a Putin che “il partenariato strategico globale di coordinamento tra Russia e Cina non cambierà in nessuna circostanza”. Secondo Neil Thomas, analista che segue la politica cinese per l'Asia Society Policy Institute, Pechino sta dicendo “di non voler far perdere Putin, e l'accordo tra Stati Uniti e Russia probabilmente contribuirà a garantire che Putin non perda”: “Di sicuro nessun esperto vede ancora un 'Nixon/Kissinger al contrario'”, cioè la strategia che sembrava aver preso la Casa Bianca di Donald Trump per vedere uno staccamento della Russia di Putin dalla Cina, vero avversario strategico degli Stati Uniti. Anche Li Haidong, docente della China Foreign Affairs University di Pechino, ha detto al Global Times che “il fatto che Cina e Russia abbiano tenuto una tempestiva conversazione telefonica per allineare le loro politiche è di grande significato indicativo per le due parti che intendono unire le forze nelle nuove circostanze per superare o risolvere le questioni regionali e globali”. Il giro di consultazioni telefoniche di Putin e Xi riguardano anche l'organizzazione del prossimo summit della Shanghai Cooperation Organization, che inizierà il prossimo 31 agosto nella città cinese di Tianjin, dove i due leader dovrebbero incontrarsi di persona. Qualche giorno dopo, il 3 settembre, Putin è atteso in piazza Tiananmen a Pechino, dove Xi ha organizzato una parata militare per celebrare l'ottantesimo anniversario di quello che nella Repubblica popolare cinese viene celebrato come il giorno della “vittoria nella guerra contro l'aggressione giapponese e nella guerra mondiale antifascista”.
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