"Ci sono diversi elementi interessanti nei fatti avvenuti durante l'attacco dell'Iran contro Israele. Uno di questi è l'alleanza apparentemente strana tra Israele, la Giordania e l'Arabia Saudita, che considerano la minaccia iraniana ancora più pericolosa rispetto alla stabilizzazione di Israele. Un domani, quando si concluderà la guerra a Gaza, gli equilibri che si sono visti nel fine settimane potrebbero essere anche quelli su cui si baserà una nuova fase di stabilizzazione in medio oriente. L'Arabia Saudita e Israele si sono avvicinati già durante gli accordi di Abramo, motivo che avrebbe spinto i terroristi di Hamas ad attaccarlo, ma evidentemente il suo ruolo è considerato più stabilizzatore di quello dell'Iran", dice il direttore del Foglio, Claudio Cerasa, intervenendo a Omnibus, su La7, a proposito dell'attacco di Teheran di sabato notte. "Se si voleva isolare Israele, non si è isolato: si è andato a consolidare ulteriormente nella sua guerra contro Hamas", dice Cerasa. "L'Iran poi si è svelato nella sua natura. Quello che noi abbiamo visto in maniera plateale è qualcosa che nelle tenebre avviene da tantissimi anni: l'Iran vuole cancellare Israele dalla mappa geografica e ogni giorno cerca di alimentare questo suo principio attraverso il finanziamento delle milizie armate in giro per il medio oriente. Quello che abbiamo visto è che Israele nell'essere la parte che si difende, non sta solo difendendo i suoi confini, ma molto di più. In queste ore sta emergendo una verità: la difesa di Israele coincide con la difesa degli alleati dell'occidente. L'Iran sta dietro a un'asse del male che finanzia i destabilizzatori dell'occidente, anche in Ucraina dove offre i droni alla Russia. E tutto un meccanismo all'interno del quale i puntini tornano".
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