Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che la situazione sul campo di battaglia “crea opportunità” di prendere provvedimenti per porre fine alla guerra in Ucraina entro il 2025. “In ottobre, novembre e dicembre abbiamo la possibilità di muovere le cose verso la pace e la stabilità duratura. La situazione sul campo di battaglia crea l'opportunità di fare questa scelta: la scelta di un'azione decisiva per porre fine alla guerra non più tardi del 2025”, ha affermato al vertice Ucraina-Europa sudorientale a Dubrovnik. Zelensky infatti ieri era in Croazia, mentre oggi sarà a Parigi e Londra, poi in serata volerà a Roma, dove oggi incontrerà la premier Giorgia Meloni e domani il Papa. Il presidente ucraino ha sottolineato che l'Unione europea deve “unire l'intero continente, tutte le nazioni democratiche d'Europa, comprese tutte le vostre. Anche se possono esserci tensioni politiche, dobbiamo garantire che la nostra unione in Europa rimanga il più stabile possibile. Se l'Europa non sarà unita oggi, non sarà in pace. I processi di adesione devono quindi essere completati”. E ha detto che Kyiv conta sul sostegno dei suoi importanti alleati, tra cui gli Stati Uniti, ma Zelensky non ha spiegato nel dettaglio quali sarebbero i termini del cessate il fuoco o degli accordi di pace. Zelenskiy ha fatto appello alla volontà politica degli alleati di Kiyv affinché approvino il suo "piano di vittoria", che dovrebbe prevedere l'invito dell'Ucraina nella Nato. È un momento di grande incertezza per l'Ucraina: le elezioni americane del 5 novembre potrebbero riportare Donald Trump alla Casa Bianca, e l'ex presidente ha detto che cercherà subito di porre fine alla guerra, cosa che i sostenitori di Kyiv temono potrebbe comportare concessioni schiaccianti imposte all'Ucraina. Le forze russe ora detengono poco meno del 20 per cento del paese, in particolare nel Donbas, mentre le truppe di Mosca continuano a guadagnare terreno nell'Ucraina orientale. Le armate di Kyiv controllano una piccola porzione di territorio russo oltre confine, a due mesi dal lancio di un'incursione nella regione di Kursk. Intanto, Zelensky è stato ricevuto dal premier Keir Starmer a Downing Street a Londra, dove incontrerà anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Zelensky e Starmer hanno entrambi detto che la guerra con la Russia è in un momento critico e il leader ucraino chiede all'Occidente missili a lungo raggio e altro supporto per cambiare l'equilibrio sul campo di battaglia. Il summit sulla difesa dell'Ucraina previsto sabato nella base americana di Ramstein, in Germania, è stato invece rinviato dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annullato la visita di stato a causa dell'uragano Milton, che in queste ore ha toccato le coste della Florida. Benché l'uragano abbia perso forza e provocato meno danni del previsto, la gestione dell'emergenza sarà tuttavia cruciale in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Oggi il presidente ucraino sarà ricevuto anche all'Eliseo da Emmanuel Macron. Questa quinta visita di Zelensky a Parigi dall'inizio della guerra con la Russia giunge all'indomani della visita del capo dello stato francese in una zona militare dell'est della Francia dove si svolge la formazione di una brigata ucraina. L'incontro sarà l'occasione per Macron di “riaffermare la determinazione della Francia a continuare a fornire, nel tempo e con l'insieme dei suoi partner, un sostegno incrollabile all'Ucraina e al popolo ucraino” fa sapere l'Eliseo. Dopo Londra e Parigi, ecco Berlino e Roma. Giorgia Meloni riceverà il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky alle 20.15 a Villa Doria Pamphilj. Non sono previste dichiarazioni alla stampa. Come abbiamo già detto, domani mattina alle 9,30 il pontefice riceverà in udienza il presidente ucraino al Palazzo apostolico. È la terza volta che Papa Francesco e Zelensky si incontrano, dopo l'udienza in Vaticano del 13 maggio 2023 (che andò male), e dopo l'incontro bilaterale del 14 giugno scorso in occasione del vertice del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia: sorrisi, strette di mano, ringraziamenti corali e buoni propositi. Ma solo due mesi più tardi, Francesco al termine di un Angelus condannava la legge ucraina che metteva al bando la Chiesa ortodossa ucraina legata a Kiril. A Kyiv non la presero bene. Ma ora i presupposti sono diversi. Infine il presidente ucraino venerdì sarà a Berlino, dove incontrerà il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Frank-Walter Steinmeier, scrive la Bild. Sabato era previsto il summit a quattro (adesso a tre, dopo la defezione di Biden), con i leader tedeschi, francesi e britannici nella base di Ramstein. Un incontro che si prospetta decisivo.
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