Il generale russo Igor Kirillov, che era a capo delle Forze di difesa nucleare, biologica e chimica (Nbc) del paese, è stato ucciso a Mosca da una bomba piazzata in un monopattino elettrico. Il mezzo è esploso mentre Kirillov e un suo assistente personale, morto anche lui, stavano lasciando un condominio in un quartiere residenziale della capitale, martedì mattina presto. Il dispositivo era azionato a distanza e avrebbe potuto contenere circa 300 grammi di materiale esplosivo, secondo quanto riportato dai media russi. L’esplosione è avvenuta su Ryazansky Prospekt, poco più di sei chilometri a est dal Cremlino. Le immagini dalla scena mostrano l'ingresso dell'edificio danneggiato, con segni di bruciature sui muri e finestre rotte. È probabile, scrivono i media ucraini, che l'attentatore non fosse nemmeno a vista, ma abbia potuto accedere alla telecamera d'ingresso dell'edificio. Attualmente, i genieri stanno ispezionando l'area attorno all'edificio su viale Ryazansky e il monopattino a cui sarebbe stato attaccato l'ordigno esplosivo improvvisato è stato portato via per ulteriori esami. Il comitato investigativo russo ha confermato ufficialmente la morte di Kirillov e del suo assistente. "Investigatori, criminologi e servizi operativi stanno lavorando sulla scena. Sono in corso azioni investigative e attività di ricerca operativa per stabilire tutte le circostanze del crimine", si legge nella nota che hanno diffuso. Fonti della Bbc nei servizi di sicurezza ucraini sostengono che siano loro gli ideatori dell'operazione per uccidere Igor Kirillov a Mosca. Kirillov, sostengono, era "un obiettivo legittimo" in quanto criminale di guerra. Solo ieri, il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) aveva condannato Kirillov in contumacia per l'uso di armi chimiche proibite in Ucraina. L'Sbu sostiene che le armi chimiche sono state utilizzate nel paese più di 4.800 volte dall'inizio dell'invasione, nel febbraio 2022. "L'indagine preliminare è in corso per documentare altri fatti di violazioni del diritto umanitario internazionale", ha detto lunedì il Servizio di sicurezza. Il colonnello ucraino Artem Vlasiuk sostiene che nel corso della guerra più di 2.000 militari ucraini sono stati ricoverati in ospedale per avvelenamento chimico e tre persone sono morte. Secondo l'Sbu, le forze russe sganciano armi chimiche sui soldati ucraini con i droni. Le "granate chimiche" rilasciano gas velenosi che irritano gli occhi e l'apparato respiratorio. In precedenza Kirillov era stato sanzionato da alcune nazioni occidentali per il suo ruolo nella guerra in Ucraina: secondo il Regno Unito, che insieme al Canada aveva imposto sanzioni su di lui, il generale era responsabile di "aver contribuito a dispiegare [...] armi barbariche". Anche gli Stati Uniti hanno accusato le forze russe di aver utilizzato sostanze chimiche pericolose in Ucraina, tra cui "agenti antisommossa" come gas lacrimogeni e l'agente soffocante tossico cloropicrina. A maggio, Washington ha accusato Mosca di aver utilizzato armi chimiche come "metodo di guerra" in Ucraina, violando le leggi internazionali che ne vietano l'uso. "È l'ufficiale russo di più alto rango a essere assassinato dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina", scrive su X Max Seddon, capo dell'ufficio di Mosca del Financial Times. Kirillov era nato il 13 luglio 1970 nella città di Kostroma, ed è stato nominato capo delle Forze Nbc nell'aprile 2017. Proprio a Kostroma è attiva un'università militare fondata nel 1932, dove si addestrano ufficiali per il servizio nelle truppe di protezione Nbc. Anche Kirillov aveva frequentato quell'Accademia e nel settembre 2014, ne è stato nominato capo. Kirillov ha preso parte alla creazione e all'adozione del nuovo sistema lanciafiamme pesante TOS-2 "Tosochka". La morte dell'ufficiale, responsabile anche del settore nucleare, è avvenuta prima di un possibile test del nuovo missile balistico Oreshnik. Mosca ha spiegato la sua morte come il tentativo dell’occidente di eliminare un uomo abituato a dire scomode verità. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha detto: "Kirillov ha sistematicamente denunciato i crimini degli anglosassoni, le provocazioni della Nato con armi chimiche in Siria, le manipolazione del Regno Uniti con sostanze chimiche proibite, le provocazioni a Salisbury… le attività mortali dei laboratori biologici americani in Ucraina… Ha lavorato senza paura, non si nascondeva, camminava a testa alta per la patria, per la verità”. Mosca è già pronta a fare di Kirillov un martire, le parole della Zakharova vanno lette al contrario: fu la Russia assieme al regime di Assad a usare armi chimiche contro la popolazione siriana, a Salisbury l’ex spia russa Sergei Skripal fu avvelenata da due agenti dell’intelligence militare russa, il Gru, che avevano trasportato sul suolo britannico un potente agente nervino, il Novichok. Kyiv non ha mai detto ufficialmente di essere dietro la morte di Kirillov né lo ha fatto per altre esplosioni sul territorio russo che si sono succedute dall’inizio dell’invasione contro l’Ucraina. Nell’agosto del 2022 a Mosca venne uccisa Daria Dugina, figlia del propagandista Aleksander, con una bomba piazzata sotto la sua macchina; nell’aprile del 2023 il blogger militare russo Maksim Fomin, conosciuto come Vladlen Tatarsky, è stato ucciso in un caffè di San Pietroburgo: in un busto che lo raffigurava era stato posto dell’esplosivo. Nel 2024, a Mosca, l'ufficiale Andrei Torgashov è rimasto ferito in un’esplosione. La scorsa settimana, secondo il Kyiv Independent, Michail Shatsky, esperto del programma missilistico russo, sarebbe stato ucciso nella foresta Kuzminskij, nella regione di Mosca.
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