Tre potenziali attentati in meno di quattro mesi. Con quello di sabato sera, sale il conto dei (possibili) tentati omicidi di Donald Trump, sventati dalle forze di sicurezza americane. Anche se non è ancora chiaro se quello che è accaduto la sera del 12 ottobre nella città di Coachella, in California, fosse a tutti gli effetti un attentato non riuscito. I fatti: la polizia ha arrestato un uomo armato che cercava di partecipare al raduno del candidato repubblicano. L'accusa è possesso illegale di armi, come riportato ieri dall'ufficio dello sceriffo Chad Bianco. "Credo davvero che abbiamo impedito un altro tentativo di assassinio", hanno detto gli ufficiali. L'uomo, rilasciato dopo il pagamento di una cauzione di 5.000 dollari, si chiama Vem Miller, ha 49 anni, è di Las Vegas, e nella macchina usata per andare al comizio sono stati trovati un fucile, una pistola carica e un caricatore ad alta capacità. Miller è riuscito a superare il primo anello di sicurezza mostrando un falso ingresso Vip, ma è stato poi bloccato dalle forze dell'ordine a quello successivo, prima dell'arrivo di Trump. Merito di un agente che, vedendo del "disordine" all'interno della macchina di Miller, si è insospettito e ha notato che la targa dell'auto era falsa. Dalle indagini è emerso che l'auto non era immatricolata e che Miller aveva vari passaporti con nomi diversi e tante patenti di guida. Il presunto attentatore dovrà presentarsi in tribunale il 2 gennaio 2025. In una dichiarazione congiunta, l’ufficio del procuratore americano, i servizi segreti e l’Fbi hanno detto che “l’incidente non ha avuto alcun impatto sulle operazioni di protezione e l’ex presidente Trump non è mai stato in alcun pericolo". Le indagini sono ancora in corso: i motivi che hanno spinto Miller a presentarsi armato al comizio dell'ex presidente non sono ancora chiari, come ha ribadito lo sceriffo Bianco alla stampa. Il presunto attentatore è stato descritto come appartenente a "un gruppo di estrema destra" e a una "frangia" che ritiene di essere superiore alle leggi statali e federali degli Stati Uniti. Contattato dalla stampa, Miller non ha risposto, ma ha rilasciato una dichiarazione al Southern California News Group in cui si è difeso affermando di non avere familiarità con le diverse leggi sul possesso di armi tra la California, dove è stato arrestato, e il Nevada, suo stato di origine. Si è detto inoltre "scioccato" dall'arresto poiché, dice, lui è un sostenitore di Trump e "l'ultima persona che avrebbe potuto fare del male a qualcuno". Miller è risultato un elettore registrato nelle liste repubblicane, candidato nel 2022 alle primarie per un posto nel congresso del Nevada, dove non ce l’ha fatta. Anche se è ancora presto per parlare di un vero e proprio attentato fallito, non è la prima volta che la sicurezza di Donald Trump è stata messa in pericolo durante questa campagna elettorale. Il primo tentato omicidio è avvenuto a Butler, Pennsylvania, il 13 luglio: un ragazzo di vent'anni, Thomas Matthew Crooks, ha sparato al tycoon mentre era sul palco, colpendo lui all'orecchio, ferendo due persone e uccidendone un'altra, prima di essere a sua volta ucciso dalla sicurezza. L'altro è avvenuto il 15 settembre a West Palm Beach, Florida: i servizi segreti hanno catturato un uomo armato, Ryan Wesley Routh, che attendeva Trump al suo campo da golf, nascosto dietro un cespuglio. Le reali intenzioni di Routh sono ancora sotto indagine. Il deputato repubblicano Derrick Van Orden, intervistato dopo l’attentato di Butler, ha detto: “Il presidente Trump è sopravvissuto all’attacco, e ha appena vinto le elezioni”. Tutti questi episodi hanno infatti spinto Trump a incentrare la campagna elettorale sulla minaccia alla sua persona, per raccogliere fondi, ma non solo. In un’intervista a Fox news, il candidato repubblicano aveva chiesto al presidente Joe Biden una maggiore protezione dicendo: "Abbiamo due nemici: i nemici esterni e i nemici interni. E quelli interni, secondo me, sono più pericolosi di Cina, Russia e tutti questi paesi. Davvero brutte persone, gente malata, lunatici radicali di sinistra. E credo che dovrebbe essere facilmente gestibile, se necessario, dalla Guardia nazionale o, se davvero necessario, dall’esercito”.
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