Gli Stati Uniti potrebbero applicare “dazi del 200 per cento su tutti i vini, champagne e prodotti alcolici” importati dall'Unione europea. Lo ha scritto il presidente americano Donald Trump su Truth, come risposta ai dazi annunciati ieri da Ursula von der Leyen contro alcuni prodotti importati dall'America. Il presidente americano ha apostrofato l'Ue come “una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo, creata con il solo scopo di trarre vantaggio dagli Stati Uniti”. Tutto ciò, ha concluso, “sarà fantastico per le attività di vino e champagne negli Stati Uniti”. I dazi annunciati ieri dall'Unione europea sono una risposta a quelli introdotti su acciaio e alluminio dal presidente americano. La decisione di von der Leyen è di riattivare dal primo aprile dazi per un valore di 4,5 miliardi di euro, che erano stati imposti durante il primo mandato di Trump in rappresaglia alle sue prime tariffe contro alluminio e acciaio, e poi sospesi nel 2021 dall’Ue, in seguito a un accordo con l’Amministrazione Biden. Nel pacchetto rientrano i jeans Levi’s, le Harley-Davidson, il Bourbon. Entro la fine di aprile ne verranno introdotti altri su altre merci per un valore di 18 miliardi di euro. La lista dei prodotti, che è stata resa pubblica per consultare i governi e gli operatori, arriva fino a 21 miliardi di euro. La risposta della Commissione è calibrata sulla dipendenza dai fornitori americani. “Vogliamo assicurarci che colpiamo dove fa male, e non ci facciamo del male da soli nel processo”, ha detto al Foglio un funzionario della Commissione. La guerra commerciale, insomma, è già iniziata. Ma non è raro che Trump annunci ritorsioni clamorose, per poi ritrattare immediatamente. Il presidente ha già rimandato di un mese i dazi del 25 per cento verso diversi prodotti provenienti dal Messico, rientranti nell'Usmca, l’accordo di libero scambio firmato tra Canada, Messico e Stati Uniti nel 2020. Il ripensamento è arrivato dopo aver incontrato la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, che lo ha rassicurato su una riduzione dell'immigrazione e del commercio di fentanyl verso l'America. T Sempre su Truth, pochi giorni fa Trump ha fatto sapere di aver raddoppiato i dazi del 25 per cento su acciaio e alluminio canadesi, portandoli al 50 per cento. La misura arriva come risposta alla decisione del premier dell'Ontario Doug Ford di imporre dazi del 25 per cento sull'elettricità che la provincia canadese fornisce a Minnesota, Michigan e New York. Ma anche in questo caso la mossa è stata subito congelata dopo una telefonata tra Ford e il segretario americano del Commercio Howard Lutnick, dopo la quale il premier si è detto “abbastanza fiducioso” che il tycoon “si tirerà indietro”.
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