Mentre il segretario dell'esercito americano Dan Driscoll è ad Abu Dhabi per discutere con i funzionari russi del piano americano per porre fine alla guerra in Ucraina, un funzionario americano ha dichiarato ad alcuni media che l'Ucraina avrebbe accettato un accordo di pace con solo "alcuni dettagli minori da sistemare". Poco prima con un post su X, il segretario alla sicurezza nazionale dell'Ucraina, Rustem Umerov, aveva scritto che era stata raggiunta "un'intesa comune sui termini fondamentali dell'accordo discusso a Ginevra", durante i colloqui organizzati per discutere la revisione del documento in 28 punti – scritto originariamente in russo e solo successivamente tradotto in inglese – che propone, di fatto, la resa dell’Ucraina. Anche un funzionario ucraino ha riferito che Kyiv avrebbe accettato "la sostanza dello schema di accordo di pace" concordato a Ginevra ma i dettagli più sensibili verranno discussi di persona dai presidenti di Stati Uniti e Ucraina. Il capo dell'ufficio di Zelensky, Andriy Yermak, ha detto ad Axios che per finalizzare l'accordo il presidente ucraino vorrebbe incontrare Trump "il prima possibile", possibilmente per il Giorno del Ringraziamento. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo la telefonata con il primo ministro britannico Keir Starmer aveva detto che i colloqui di Ginevra avevano fatto intravedere "molte prospettive che possono rendere concreto il cammino verso la pace", ci sono "risultati concreti" ma "molto lavoro resta ancora da fare". Alla Camera dei Comuni Starmer ha minimizzato le voci secondo cui Kyiv avrebbe accettato un accordo di pace: "A quanto ho capito non si tratta di un nuovo accordo, ma della conferma da parte dell'Ucraina di essere soddisfatta della bozza emersa ieri a Ginevra, che ovviamente non riguarda la questione territoriale". Poi durante il colloquio con i leader europei della "coalizione dei volenterosi" Starmer ha detto che i colloqui stanno "andando in una direzione positiva" e che l'Ucraina ha "proposto alcuni cambiamenti costruttivi", sostenuti dagli europei. "Ci sono indicazioni che gran parte del testo, come indicato da Volodymyr, può essere accettato". Gli ucraini e gli europei dopo il piano di pace in ventotto punti hanno scelto non di demolire la proposta americana, ma a Ginevra avrebbero ridotto i punti da ventotto a diciannove, chiedendo un meccanismo internazionale per il cessate il fuoco, nessuna restrizione all’esercito e all’industria bellica ucraina, accordo di difesa simile all’articolo 5 della Nato anche con gli Stati Uniti, nessuna limitazione all’ingresso di Kyiv nell’Alleanza atlantica se c’è il consenso di tutti i paesi membri, ingresso nell’Ue. Dopo gli incontri ad Abu Dhabi il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato di non avere "nulla da segnalare", mentre sono emersi segnali di tensione da parte del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha accusato l'Europa e l'Ucraina di aver tentato di "distorcere" il piano originale e che il piano di pace modificato deve riflettere lo “spirito e la lettera” dei colloqui tra Putin e Trump durante il loro vertice di agosto in Alaska.
Continua a leggere su "Il Foglio"