Von der Leyen a Monaco: "In arrivo pacchetto di misure per Difesa Ue". E Vance attacca l'Europa

14/02/2025 08:37 Il Foglio

Nel pieno dell’avvio della presidenza di Donald Trump, con il conflitto in Ucraina ancora in corso e una fragilissima tregua a Gaza, da oggi in Baviera prende il via la 61ma Conferenza di Monaco sulla sicurezza, che si chiuderà domenica.. Un evento annuale che rappresenta un punto di riferimento per il dibattito sulle principali sfide di politica estera e di sicurezza a livello globale. Al centro del vertice internazionale, dove saranno presenti oltre 60 leader e capi di stato e di governo, i rapporti tra Unione europea e Stati Uniti, le spese per la difesa e l'avvio dei negoziati per la pace in Ucraina. Qui puoi seguire la diretta integrale della giornata di oggi:    Qui sotto, di seguito, pubblicheremo anche i video con gli interventi singoli dei principali relatori, tra i quali la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il vicepresidente americano JD Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.          La squadra di Putin per i colloqui di pace Secondo Bloomberg, che cita fonti anonime a conoscenza della questione. Putin avrebbe arruolato il suo capo dell'intelligence, un veterano della diplomazia russa e l'amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (sanzionato dagli Stati Uniti), per guidare la propria squadra nei colloqui di pace con Kyiv.  Della squadra sarebbero infatti Yuri Ushakov, consigliere capo del Cremlino per la politica estera ed ex ambasciatore a Washington, che vanta oltre 50 anni di esperienza diplomatica e una conoscenza approfondita delle relazioni tra Stati Uniti e Russia, e Sergei Naryshkin, oggi a capo del Servizio di intelligence estero (Svr) e confidente di lunga data di Putin ai tempi del Kgb sovietico. Sia Ushakov che Naryshkin facevano parte del team negoziale che non è riuscito a garantire un cessate il fuoco in Ucraina subito dopo l'invasione russa nella primavera del 2022. Altri membri del team, come l'assistente presidenziale Vladimir Medinsky, potrebbero assistere ai colloqui con i rappresentanti ucraini, scrive Bloomberg.  Kirill Dmitriev, un finanziere sanzionato dagli Stati Uniti che ha studiato a Stanford e ad Harvard, presumibilmente ricoprirà un ruolo di "back-channel non ufficiale" con il team di Trump. Dmitriev è stato coinvolto nei recenti colloqui per garantire il rilascio dell'insegnante americano Marc Fogel da una prigione russa, scrive l'agenzia. Il finanziere, che ha lavorato presso aziende americane come McKinsey e Goldman Sachs, gestisce il fondo sovrano russo dal 2011.    Mosca contro Mattarella: "Da lui invenzioni blasfeme sulla Russia" La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova attacca Mattarella che a inizio febbraio all'università di Marsiglia aveva paragonato l'aggressione di Mosca all'Ucraina al progetto autoritario del Terzo Reich. Le parole del presidente italiano Sergio Mattarella sono "invenzioni oltraggiose e blasfeme", accusa Zakharova. "Mattarella ha tracciato parallelismi storici scandalosi e francamente falsi tra la Russia e, come ha detto, la Germania nazista, mentre chiedeva che il fallimento della politica occidentale di 'appeasement' alla fine degli anni '30 venisse presa in considerazione nel negoziare la risoluzione del conflitto in Ucraina. È impossibile anche solo dire una cosa del genere", ha osservato la funzionaria russa. Per Zakharova, tali ricostruzioni "sono incredibili da sentire dal leader italiano, il cui Paese sa molto bene cosa sia il fascismo".   Mattarella a Marsiglia aveva detto che "fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni paesi". "Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura". E ancora: "La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza".  Qui il discorso integrale del presidente della Repubblica.      Il panel di Zelensky con i senatori degli Stati Uniti Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Velensky partecipa a un panel conm i senatori americani Lindsey Graham (repubblicano), Jeanne Shaheen (democratica) e Sheldon Whitehouse (democratico), intitolato "Investimenti strategici: il futuro della cooperazione in materia di sicurezza tra Stati Uniti e Ucraina".         Interrogato sulla telefonata fra Trump e Putin, Zelensky ha detto: "Ho avuto una bella conversazione con il presidente Trump. Abbiamo avuto alcune telefonate e lui ne ha avuta una con Putin. E mi ha detto: 'Penso che Putin voglia risolvere la guerra'. Gli ho risposto che Putin è un bugiardo. Le telefonate sono telefonate, quello che conta sono gli incontri. Penso che l'importante sia non prendere decisioni sull'Ucraina senza l'Ucraina. Questa è una posizione di principio".      "Siamo onesti, gli Stati Uniti non ci hanno mai visti nella Nato", dice Zelesnky. "Ne hanno solo parlato. Ma in realtà non ci volevano nella Nato. Va bene, se non possiamo entrare oggi ci riproveremo più avanti, ma allora quali sono le alternative? Se non abbiamo la Nato, la vera Nato, faremo la 'Nato in Ucraina'. Ciò significa che dobbiamo raddoppiare i nostri soldati, il nostro esercito. Abbiamo 110 brigate. La Russia ha 220 brigate, vere brigate. Quindi sono due volte più grandi di (noi) oggi".   Zelensky ha auspicato che Trump "scelga di stare dalla parte dell'Ucraina". "Solo se sceglierà il nostro lato e non una posizione di mezzo, credo che potrà spingere Putin a mettere fine alla guerra", ha detto. E ha aggiunto che l'unico funzionario russo con cui è disposto a parlare è Putin stesso, e che lo farà solo dopo che l'Ucraina avrà concordato un piano comune con Trump e con i leader europei. Il presidente ucraino ha aggiunto che Trump gli ha dato il suo numero di telefono personale e che gli ha detto che può chiamarlo quando vuole.      Il ministro degli Esteri cinese: Il rispetto della sovranità territoriale vale anche per la Cina "Bisogna rispettare la sovranità territoriale” a livello globale, “e questo deve valere anche per la riunificazione cinese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, intervenendo alla Conferenza di sicurezza di Monaco. Durante il suo intervento, ha espressamente messo in guardia contro l’adozione di “doppi standard” nei rapporti internazionali. Secondo il ministro, il "vero multilateralismo" offre vantaggi per tutti mentre con l'unilateralismo perdono tutti. Il rappresentante di Pechino ha richiamato alle responsabilità condivise nell'affrontare le questioni globali, facendo riferimento anche alla questione del cambiamento climatico e all'Accordo di Parigi sul clima. Anche dal punto di vista economico, Wang ha sostenuto che il mondo ha bisogno di “apertura”, che il “disaccoppiamento” è dannoso e che “il protezionismo non offre vie d’uscita”. Per poi invocare la cooperazione per una “globalizzazione economica inclusiva”, ricordando la Cina rappresenta “un motore per la crescita globale”. Per trovare una soluzione al conflitto tra Russia e Ucraina "occorre prendere seriamente le ragioni di tutte le parti”. Bisogna dunque “fare ogni sforzo per raggiungere la pace, e la Cina sostiene questi sforzi al 100 per cento", ha detto Wang, ribadendo che "l'Europa dovrebbe svolgere un ruolo importante nell'affrontare le cause della crisi” e nel negoziato. In tema energetico, invece, il ministro ha sottolineato che se la Cina smettesse di acquistare gas dalla Russia “quale altro paese potrebbe offrircelo? Nessuno. Perché gli altri paesi politicizzano questa questione. Abbiamo una responsabilità nei confronti della nostra popolazione”. Wang ha anche sottolineato che Russia e Cina sono "vicini", condividono "una lunga frontiera", e a hanno imparato le lezioni del passato. Il rappresentante di Pechino ha infatti ricordato che lo scontro tra potenze ha prodotto disastri, come insegnano due guerre mondiali. “Fra Stati Uniti e Cina ci devono essere rispetto reciproco e coesistenza pacifica” ha detto il ministro, secondo cui è “necessario" che le due potenze "collaborino. E questo rientra nella responsabilità dei due paesi”. La Cina è "disposta" a questo, ha detto, sottolineando di “sperare cha anche gli Usa lo siano". "Se non dovesse accadere, se gli Stati Uniti volessero opprimerci, noi dovremmo reagire". Se ci fosse "mobbing unilaterale, la Cina reagirebbe in modo risoluto", ha affermato.     L'intervento di JD Vance alla Conferenza di Monaco "L'amministrazione Trump è molto preoccupata per la sicurezza europea e ritiene che si possa giungere a un accordo ragionevole tra Russia e Ucraina", ha detto dal palco di Monaco il vicepresidente americano JD Vance. Per quanto riguarda la spesa per la Difesa, che secondo lui sarà probabilmente discussa a lungo durante la conferenza, Vance ha affermato che i paesi europei devono svolgere un "ruolo più importante" nel futuro del continente, ma ha anche detto che sta diventando meno chiaro da cosa l'Europa si stia effettivamente difendendo. "La minaccia che mi preoccupa di più nei confronti dell'Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno. Ciò di cui mi preoccupo è la minaccia interna. Il ritiro dell'Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali, valori condivisi con gli Stati Uniti d'America". E ha aggiunto che "dobbiamo fare di più che parlare di valori democratici. Dobbiamo viverli".            L'esempio più significativo di "minaccia interna, ritiro dell'Europa da alcuni dei suoi valori più fondamentali" secondo Vance sono state le elezioni rumene recentemente annullate. A dicembre, la corte suprema della Romania ha annullato le elezioni presidenziali in corso dopo le accuse di ingerenza russa e venerdì ha stabilito che l'intero processo, che avrebbe dovuto concludersi questo fine settimana, dovrà essere ripetuto. "Mi ha colpito il fatto che un ex commissario europeo sia recentemente apparso in televisione e abbia detto con tono entusiasta che il governo rumeno avesse appena annullato un'intera elezione", ha detto Vance. "Ora, per come la vedo io, l'argomento era che la disinformazione russa aveva contaminato le elezioni rumene, ma chiederei ai miei amici europei di avere un po' di prospettiva", ha proseguito. "Si può credere che sia sbagliato che la Russia acquisti pubblicità sui social media per influenzare le vostre elezioni. Noi lo facciamo sicuramente. Si può condannare anche sulla scena mondiale, ma se la vostra democrazia può essere distrutta con qualche centinaio di migliaia di dollari di pubblicità digitale da un paese straniero, allora non era molto forte".   Vance ha incentrato buona parte del suo discorso a Monaco sul tema della libertà d'espressione, in risposta alle critiche europee all'ingerenza di Trump e Musk nella politica elettorale del Vecchio Continente e in particolare della Germania, chiamata alle urne il prossimo 23 febbraio, e del Regno Unito. "In Gran Bretagna e in tutta Europa, temo che la libertà di parola sia in ritirata. Penso che le vostre democrazie siano sostanzialmente meno fragili di quanto molti apparentemente temono. E credo davvero che permettere ai nostri cittadini di dire la loro opinione li renderà ancora più forti". "Non c'è sicurezza se hai paura delle voci, delle opinioni e della coscienza che guidano il tuo stesso popolo... Se ti candidi per paura dei tuoi stessi elettori, non c'è nulla che l'America possa fare per te", ha sottolineato il vicepresidente. "Per realizzare qualcosa di valore nei prossimi anni servono mandati democratici forti. Non abbiamo imparato che mandati deboli producono risultati instabili?". E ancora: "Non dobbiamo avere paura del futuro, possiamo accettare ciò che il popolo ci dice, anche quando è sorprendente, anche quando non siamo d'accordo".  Il vicepresidente ha concluso il suo discorso dicendo che se la democrazia americana è riuscita a sopravvivere a dieci anni di "rimproveri" da parte dell'attivista per il clima Greta Thunberg, l'Europa può "sopravvivere a qualche mese" di Elon Musk, il capo del nuovo Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge) di Trump e patron di Tesla e Space X.   "Di tutte le sfide urgenti che le nazioni qui rappresentate devono affrontare, credo che non ci sia nulla di più urgente della migrazione di massa", ha aggiunto poi Vance, che descrive il tasso di migrazione come "al massimo storico" in diversi paesi e sostiene che ciò è il risultato di una serie di decisioni consapevoli prese dai politici in Europa e nel mondo, nel corso di un decennio.      Vance ha inoltre criticato le leggi britanniche approvate alla fine dell'anno scorso, che mirano a garantire alle donne un accesso sicuro alle cliniche per l'aborto.    Vance al Wsj: "Pressioni economiche e militari sulla Russia se non si impegnerà per accordo di pace" Prima del suo discorso, Vance ha detto al Wall Street Journal che l'amministrazione Trump "è pronta a ricorrere a strumenti di pressione economica e militare contro la Russia, e non esclude in linea di principio nemmeno l'invio di truppe in territorio ucraino, se Mosca non si impegnerà seriamente a negoziare un accordo di pace che preservi la sovranità dell'Ucraina". Nel corso dell'intervista, il vicepresidente ha adottato nei confronti della Russia un tono decisamente più duro rispetto alle ultime dichiarazioni del segretario alla Difesa, Pete Hegseth, e del presidente Trump. "Ci sono strumenti economici di pressione, e ci sono ovviamente strumenti militari di pressione" cui gli Stati Uniti potrebbero ricorrere contro Putin, ha detto Vance, che non ha voluto formulare previsioni in merito alle concessioni territoriali cui Kyiv dovrà acconsentire per porre fine alla guerra, ma ha precisato: "Ciò cui davvero teniamo è che l'Ucraina mantenga la sua sovranità e indipendenza".      L'intervento di Ursula von der Leyen alla Conferenza di Monaco Con una Russia "canaglia" ai suoi confini, l'Europa "deve cambiare", per adattarsi alla nuova realtà, ha sottolineato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, parlando alla Conferenza sulla Sicurezza. "Il nostro compito qui a Monaco - afferma - non è solo descrivere il panorama geopolitico di quest'anno, ma modellarlo, in modo da garantire che i nostri valori transatlantici durino e che i nostri interessi siano difesi". "Poiché - aggiunge - c'è un chiaro tentativo da parte di alcuni di costruire sfere di influenza. Visioni contrastanti dell'ordine mondiale stanno portando a un approccio più transazionale negli affari globali. E l'Europa deve cambiare per prosperare in questa nuova realtà. Dobbiamo essere intelligenti. Dobbiamo essere lucidi su ciò che ci aspetta, da una Russia canaglia ai nostri confini alle sfide alla nostra sovranità e alla nostra sicurezza". "E non dovremmo sottovalutare - conclude - il potenziale dirompente di una concorrenza tesa o addirittura di un conflitto bipolare tra Cina e Stati Uniti. Può essere scomodo da ascoltare, ma è il momento di parlare in modo chiaro".      Nel suo intervento sul palco della Conferenza di Monaco, la presidente della Commissione ha annunciato che è in arrivo pacchetto di misure per aumentare "in modo significativo" la spesa in Difesa per i paesi dell'Ue. "Proporremo un ampio pacchetto di misure e strumenti personalizzati per rendere giustizia alla specifica situazione di bilancio di ciascuno stato membro", ha spiegato von der Leyen. "In secondo luogo, abbiamo bisogno di un pacchetto di difesa globale per un approccio europeo, perché si tratta di priorità europee comuni". "Quando si parla di sicurezza europea, l'Europa deve fare molto di più. Siamo passati dallo spendere circa 200 miliardi di euro in Difesa prima della guerra agli oltre 320 miliardi dello scorso anno. Siamo al 2 per cento di pil di spese in difesa ma dobbiamo fare di più e per questo annuncio oggi che attiveremo la clausola di salvaguardia per permettere agli stati di investire in maniera più massiccia in Difesa".            "Un'Ucraina fallita indebolirebbe l'Europa, ma indebolirebbe anche gli Stati Uniti", ha detto von der Leyen. "Intensificherebbe le sfide nell'Indo-Pacifico e minaccerebbe i nostri interessi comuni. Perché quello che abbiamo visto è che gli Stati autoritari di questo mondo stanno osservando con attenzione se si rimane impuniti se si invade il vicino e si violano i confini internazionali o se al contrario se esistono deterrenze reali. Ecco perché è così importante che facciamo le cose per bene", ha sottolineato, per ribadire poi che sia l'Ue sia gli Stati Uniti vogliono porre fine allo spargimento di sangue in Ucraina e concordano che l'Ucraina ha bisogno di solide garanzie di sicurezza. "Intensificheremo il nostro lavoro per accelerare il processo di adesione dell'Ucraina all'Ue", ha garantito von der Leyen. Alla domanda se l'Europa sarà al tavolo delle trattative per un accordo di pace con l'Ucraina, ha risposto: "Assolutamente sì".        "Il presidente Zelenskyy è pronto a lavorare per una pace che onori il sacrificio del suo paese e dei suoi compatrioti caduti. Come ha detto fin dall'inizio, l'Ucraina desidera la pace più di chiunque altro. Una pace giusta e duratura, in modo che gli orrori degli ultimi anni non avvengano mai più. D'altro canto, il presidente Putin dice di essere disposto a incontrarsi, ma a quali condizioni? Sta a lui dimostrare che il suo interesse non è quello di prolungare questa guerra. Sta a lui - ha aggiunto von der Leyen - dimostrare di aver rinunciato alla sua ambizione di distruggere l'Ucraina".   "Le guerre commerciali e dazi punitivi non hanno senso", ha sottolineato poi la presidente della Commissione. I dazi aumentano l'inflazione e non hanno vincitorie l'Europa è pronta a cercare una soluzione che porti benefici a entrambe le parti ma è anche pronta a difendere i propri cittadini.       L'Arabia Saudita accoglie con favore l'idea di un incontro tra Trump e Putin nel regno L'Arabia Saudita ha dichiarato venerdì di aver elogiato la telefonata avvenuta all'inizio di questa settimana tra Donald Trump e Vladimir Putin e di aver accolto con favore l'idea di un loro incontro nel regno. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che potrebbero volerci diversi mesi per organizzare un incontro tra Putin e Trump, possibilmente nella capitale saudita Riad. Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman è stato il primo leader straniero a cui Trump ha fatto appello dopo l'insediamento.     Incontro Costa-von der Leyen con Zelensky Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno incontrato a Monaco, a margine della conferenza sulla sicurezza, il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.         Secondo quanto indicato in un comunicato, Costa e von der Leyen hanno ribadito il loro impegno a garantire un sostegno continuo e stabile all'Ucraina fino al raggiungimento di una pace giusta, globale e duratura. Inoltre hanno sottolineato che "solo una pace di questo tipo potrà portare a un'Ucraina sovrana e prospera, garantendo al contempo la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa e hanno espresso la volontà di mettere l'Ucraina in una posizione di forza in vista di eventuali futuri negoziati e di fornirle solide garanzie di sicurezza". Costa e von der Leyen hanno evidenziato la necessità per gli europei di aumentare le spese per la difesa, rafforzare le proprie capacità militari e contribuire al potenziamento delle forze armate ucraine. Infine hanno sottolineato la loro determinazione ad accelerare il processo di adesione dell'Ucraina all'Unione europea.      Kellogg incontrerà von der Leyen a Bruxelles lunedì L'inviato speciale degli Usa per la Russia e l'Ucraina Keith Kellogg incontrerà lunedì prossimo a Bruxelles la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Lo annuncia la vice portavoce capo dell'esecutivo Ue Arianna Podestà, durante il briefing con la stampa al Berlaymont. Oggi a Monaco c'è stato un incontro tra l'inviato speciale Kellogg, il presidente ucraino Zelensky e il capo dell'ufficio presidenziale di Kyiv, Andriy Yermak.     Inizia la Conferenza di Monaco L’edizione di quest’anno dell'annuale Conferenza di Monaco assume un significato particolare, poiché si svolge in un momento di transizione politica dettato non solo dall’insediamento di Trump, ma anche dall’avvio di un nuovo ciclo legislativo europeo a Bruxelles, mentre in Germania sono imminenti le elezioni parlamentari. Tuttavia il vicepresidente americano JD Vance ha detto che non incontrerà a Monaco il cancelliere tedesco Olaf Scholz. "Non abbiamo bisogno di vederlo, non sarà cancelliere a lungo", ha detto un ex funzionario statunitense a Politico.       Alle 14 parlerà per mezz'ora Ursula von der Leyen, seguita subito dopo dallo speech del vicepresidente Vance. A margine della riunione, sono previsti incontri bilaterali. Dovrebbe essercene uno anche tra il presidente ucraino Zelensky e Vance. Trump ha annunciato che "si terrà a Monaco" un incontro tra "alti funzionari di Russia, Ucraina e Stati Uniti". La presidenza ucraina ha smentito a stretto giro: non sono previste "discussioni con funzionari russi a Monaco". Anche gli organizzatori hanno affermato che alla Conferenza sulla sicurezza non è presente alcuna delegazione russa. In seguito, è arrivata la conferma anche della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: a Monaco non sarà presente alcuna delegazione russa. Il presidente americano ha annunciato poi anche un altro vertice tra Stati Uniti, Russia e Ucraina in Arabia Saudita la prossima settimana. "Gli europei dovranno probabilmente parlare con Washington per chiedere un posto" al tavolo delle trattative, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista alla televisione di stato russa. E ha aggiunto che Putin sarebbe ben lieto di accogliere i leader stranieri, compreso Trump, che desiderino partecipare il prossimo 9 maggio alle cerimonie per l'80mo anniversario del Giorno della Vittoria (in Europa contro il nazifascimo).   Zelensky: i colloqui con Trump finora "non sono sufficienti per elaborare un piano" di pace Volodymyr Zelensky, che è arrivato in queste ore alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, afferma che i colloqui avuti finora con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "non sono stati certamente sufficienti per elaborare un piano" per la pace. Zelensky ha aggiunto che i segnali provenienti dall'America sono "forti", sebbene "variegati", e che ha bisogno di avere ulteriori colloqui con il vicepresidente JD Vance. I due si incontreranno oggi a Monaco. Zelensky ha subito affrontato le questioni relative al futuro del suo paese: l'Ucraina, ha sottolineato, vuole far parte della Nato e "non riconoscerà mai i territori occupati come russi".   Starmer: l'Ucraina rimane sulla "strada irreversibile verso la Nato" Questa mattina il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy che il Regno Unito resta convinto che il posto dell'Ucraina sia nella Nato, al contrario di quanto affermato da Donald Trump (vedi sotto). In un resoconto di una telefonata tra i due leader, condiviso da Downing Street, Starmer "ha affermato in modo inequivocabile che non si possono avere colloqui sull'Ucraina senza l'Ucraina" e "ha ribadito l'impegno del Regno Unito affinché l'Ucraina si avvii su un percorso irreversibile verso la Nato, come concordato dagli Alleati al Summit di Washington lo scorso anno".      Zelensky, in un post condiviso su X, ha detto di aver informato Starmer della sua "discussione con il presidente Trump e dei contatti con la parte americana. I team ucraino e americano devono lavorare insieme agli europei e a tutti i nostri partner globali per ottenere risultati concreti".     Trump contrario all'ingresso di Kyiv nella Nato Nella notte italiana, Trump ha di nuovo escluso la possibilità di un ingresso dell'Ucraina nella Nato, sostenendo che "questo è stato il motivo dell'inizio della guerra". Interpellato a margine della ministeriale della Nato di ieri a Bruxelles, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha dichiarato che un ritorno ai confini pre-2014 dell’Ucraina è un obiettivo “irrealistico” nell’ambito dell’accordo di pace che l’amministrazione Trump intende negoziare. Hegseth ha aggiunto che qualsiasi tentativo di riconquistare tutti i territori occupati “prolungherebbe solo la guerra e causerebbe ulteriori sofferenze”.     Il calendario dei lavori di Monaco L’apertura ufficiale della conferenza sarà affidata al presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier. Sotto la guida del presidente della Conferenza, Christoph Heusgen, i leader mondiali si riuniranno per discutere le sfide più urgenti in materia di sicurezza globale. Il programma dei lavori della giornata di oggi si focalizzerà su temi quali la governance globale, la resilienza democratica e la sicurezza climatica. Domani, sabato 15 febbraio, le discussioni si concentreranno sullo stato dell’ordine internazionale, sui conflitti regionali e sulle crisi in corso, con particolare attenzione al futuro della partnership transatlantica. La conferenza si concluderà domenica 16 febbraio con dibattiti sul ruolo dell’Europa nel contesto mondiale.    L'agenda completa qui      Oltre a Vance e Rubio è prevista anche una delle più numerose delegazioni del Congresso degli Stati Uniti mai presenti alla Conferenza, a testimonianza dell’importanza attribuita all’evento oltreoceano. Il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, sarà anch’egli presente, sottolineando l’attenzione dell’Alleanza atlantica alle tematiche trattate. Per l’Italia, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, parteciperà ai lavori, evidenziando l’impegno del paese nelle questioni di sicurezza internazionale.     Zelensky: drone russo sul reattore di Chernobyl Un drone russo con una “testata altamente esplosiva” ha colpito la notte scorsa il sarcofago della centrale nucleare di Chernobyl, ovvero la massiccia struttura in acciaio e cemento che copre il reattore n. 4 del sito, ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al momento, non ci sono indicazioni di una falla nel contenimento interno dell'Nsc. I livelli di radiazione all'interno e all'esterno rimangono normali e stabili", riferisce l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).    Le autorità filorusse hanno denunciato "danni gravi" alle apparecchiature della centrale termoelettrica di Zaporizhzhia a causa di un attacco attribuito alle truppe ucraine. "Non ci sono vittime né feriti tra il personale e i civili", affermano, riferendo di ripercussioni sulla fornitura di energia elettrica nella zona e nelle aree limitrofe.

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