Damasco. L’ultimo round di combattimenti nella città che era la più grande della Siria e il suo centro industriale prima della guerra durata oltre tredici anni non è arrivata a sorpresa per molti qui. “Purtroppo”, aggiungono alcuni: “Ci sarà altro spargimento di sangue prima che finisca”. Sebbene l’ultimo scontro sia durato soltanto poche ore, molti vedono i segni di una possibile battaglia più grande in arrivo tra le forze governative e quelle delle Forze democratiche siriane (Sdf), la milizia sotto l’Amministrazione autonoma del nord e dell’est della Siria (Aanes) a guida curda. L’Sdf è stata la principale ma non l’unica fazione sostenuta dagli Stati Uniti durante la guerra siriana iniziata nel 2011 dopo le brutali repressioni delle proteste popolari. La guerra si è conclusa nel dicembre del 2024, dopo che le forze di opposizione hanno rovesciato il regime di Bashar el Assad. Tuttavia, la parte del paese sotto il controllo dell’Sdf rimane tale, nonostante un accordo firmato a marzo che prevedeva l’integrazione delle forze dell’Sdf in quelle del governo centrale entro il 31 dicembre; questa integrazione non è avvenuta. Molteplici segnali nelle ultime settimane indicano che l’Sdf e probabilmente anche il governo centrale si stanno preparando scontrarsi, se necessario. Molti ex funzionari del regime di Assad avrebbero cercato rifugio nelle aree sotto il controllo dell’Sdf, dove si continua a costruire tunnel. “Un bambino e sua madre sono stati uccisi, e quindici altri, per lo più donne e bambini, sono rimasti feriti nella città di Aleppo a seguito di bombardamenti indiscriminati e operazioni di cecchini effettuate dall’Sdf in aree popolate”, ha riferito il ministero dell’Interno siriano lunedì sera: “I feriti sono stati trasferiti negli ospedali al Razi e quello Universitario per ricevere le cure mediche necessarie. L’ospedale al Razi è stato deliberatamente preso di mira dai bombardamenti mentre arrivavano i feriti, e il personale medico continua a fornire cure immediate in mezzo a sforzi intensificati”. Secondo l’emittente Syria tv, alle 17:30 di lunedì l’Sdf ha lanciato un attacco a sorpresa dai quartieri a maggioranza curda di Sheikh Maqsoud e Ashrafiyya su un’area adiacente, uccidendo una donna e un bambino. I combattimenti successivi sono durati cinque ore e mezza. Alcuni account sui social media che pubblicano regolarmente contenuti a sostegno dell’Sdf/Pkk hanno affermato che un certo numero di forze governative sono state prese in ostaggio dalle forze a guida curda e che le forze di Damasco avevano pianificato e iniziato l’attacco. “Le fazioni affiliate a Damasco stanno usando carri armati e artiglieria contro i quartieri residenziali di Aleppo. Le Forze democratiche siriane negano categoricamente le accuse fatte dalle agenzie di sicurezza e militari affiliate al governo di Damasco (...) La responsabilità ricade sulle fazioni frammentate affiliate al governo di Damasco, che hanno deliberatamente creato una crisi negli ultimi quattro mesi”, ha affermato l’account ufficiale dell’Sdf su X. Anche la difesa civile siriana, che era stata formata durante gli anni di guerra nelle aree controllate dall’opposizione ed era ampiamente conosciuta come i Caschi bianchi, è finita sotto attacco dell’Sdf, e diversi membri di una squadra di soccorso sono rimasti feriti. Una fonte da Raqqa “occupata dall’Sdf” che non è stata in grado di tornare a causa del controllo dell’Sdf ci ha contatti lunedì sera, chiedendo: cosa ne pensi, è iniziata?”. La casa di un suo caro amico è stata bruciata nelle aree controllate dall’Sdf dopo che entrambi erano apparsi in un video in cui celebravano la presa di Damasco da parte delle forze di opposizione lo scorso anno. Non era stato in grado di partecipare al funerale di suo padre nella sua città natale negli ultimi mesi a causa del rischio di arresto da parte dell’Sdf. Non c’è stato bisogno di precisare che cosa fosse “iniziato”, per chiunque segua la situazione da vicino e sia consapevole degli anni di ostilità tra l’Sdf e quelle dell’opposizione che hanno rovesciato il regime di Assad. Il rischio di ulteriori combattimenti è chiaro, nonostante la stragrande maggioranza qui – compresi i giovani combattenti ora sul libro paga del ministero della Difesa del governo centrale e che finalmente sognano di continuare gli studi e costruire una vita dignitosa – sia stanca dello spargimento di sangue.
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