R50/ Il 12 agosto 2000 il sottomarino nucleare russo K141-Kursk, impegnato in una esercitazione nel Mare di Barents, naufragò a causa dell’esplosione di un siluro. Lo scafo si adagiò sul fondo a 108 metri di profondità. Dopo molti tentativi di salvataggio, una nave norvegese riuscì ad agganciare il sottomarino ma non trovò superstiti tra i 118 componenti dell’equipaggio. Ecco il racconto di Renata Pisu uscito il 23 agosto 2000
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