Mark Rutte è ufficialmente il nuovo segretario generale della Nato. Dopo il voto all'unanimità dello scorso giugno che lo indicava come successore designato del norvegese Jens Stoltenberg, questa mattina i due si sono incontrati al quartier generale dell'Organizzazione a Bruxelles e hanno preso parte alla cerimonia di avvicendamento. Stoltenberg lascia dopo un mandato decennale, mentre Rutte è pronto a entrare in carica dopo aver guidato i Paesi Bassi per ben 14 anni. "Non vedo l'ora di iniziare, ringrazio Jen per l'amicizia", ha detto l'ex premier olandese nella conferenza stampa congiunta. Il passaggio di consenge e la nuova leadership arrivano in un contesto internazionale complicato, con la guerra in Ucraina e in medio oriente, dove nello stesso giorno è iniziata l'operazione di terra di Israele in Libano, a quasi un anno dagli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023. Quello che diversi ambienti diplomatici si aspettano dalla leadership di Rutte è una sostanziale continuità rispetto alla linea del suo predecessore. "L'Alleanza atlantica continuerà a sostenere l'Ucraina", ha affermato Rutte in conferenza stampa. Kyiv "ha diritto alla difesa" e, "in base al diritto internazionale il diritto alla difesa non termina al confine per cui è possibile colpire obiettivi legittimi in territorio nemico", ha aggiunto in riferimento all'invio e all'utilizzo di armi occidentali in territorio russo. "In ogni caso, però – ha continuato Rutte – sono i paesi alleati che decidono in merito all'uso delle armi che hanno dato a Kiev". L'Ucraina sarà una delle priorità del suo mandato, come riferisce l'agenzia Nova: "Non ci può essere una sicurezza duratura in Europa senza un'Ucraina forte e indipendente. Dobbiamo quindi fare la nostra parte e far diventare realtà il pacchetto concordato al vertice di Washington: il comando, l'impegno finanziario e il percorso irreversibile dell’Ucraina verso l'adesione. E dobbiamo continuare con il sostegno anche in futuro, perché il posto che spetta all'Ucraina è nella Nato", ha spiegato. Gli altri punti di cui ha parlato riguardano il rafforzamento della Nato stessa: l'Alleanza deve rimanere "forte e unita", con "difese efficaci e credibili contro tutte le minacce". Motivo per cui "abbiamo bisogno di più forze", ha detto: "Ciò richiede maggiori investimenti. Perché per fare di più, dobbiamo spendere di più. Non c’è alternativa senza costi se vogliamo essere all’altezza delle sfide che ci attendono e mantenere al sicuro il miliardo di persone". In riferimento poi all'aumento della spesa militare, e in particolare alla difficoltà italiana nel raggiungere il 2 per cento del pil nelle spese per la Difesa, il neosegretario ha spiegato: "Tutti i governi sono di fronte al problema legato a far quadrare i conti, da quello olandese a quello italiano a quello tedesco. Ma bisogna anche assicurare che le priorità possano essere finanziate". In ultimo luogo il neosegretario ha parlato del rafforzamento del rapporto con l'Unione europea e gli altri paesi del mondo: "In un mondo globale e interconnesso, la nostra sicurezza deve essere un lavoro di squadra, non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con tutti gli alleati" e con i paesi che "condividono i nostri valori, interessi e obiettivi", ha detto. Nel corso della conferenza stampa Rutte ha anche parlato delle prossime elezioni americane: "Non sono preoccupato dai risultati. Conosco molto bene i due candidati e ho lavorato con Donald Trump per quattro anni".
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