La partita Ajax contro Maccabi era finita da poco, quando i tifosi israeliani della squadra di Tel Aviv, dopo aver abbandonato l'Arena Johan Cruijff sono stati inseguiti e aggrediti in un attacco pianificato da un gruppo di violenti anti israeliani. I turisti israeliani sono stati rincorsi e picchiati, il gruppo di aggressori gli ha dato la caccia sotto gli occhi della polizia locale, interrogando i passanti per capire se fossero o meno israeliani: un video mostra un rifugiato ucraino costretto a mostrare il suo documento di identità per dimostrare la sua nazionalità e a urlare “Free Palestine”: “Urla più forte”, gli ha detto l’aggressore. Dieci israeliani sono stati ricoverati in ospedale, tre risultano dispersi, né le famiglie né le autorità riescono a contattarli. Gli assalitori erano incappucciati, avevano per la maggior parte il volto coperto, alcuni avevano bandiere palestinesi e dai primi rapporti sembrerebbero essere gruppi di arabi e musulmani residenti nei Paesi Bassi. Gideon Sa’ar, il nuovo ministro degli Esteri israeliano, ha consigliato ai turisti di evitare di esporre simboli israeliani ed ebraici per strada, di non lasciare gli alberghi e di tornare a casa il prima possibile. Si teme che la violenza di Amsterdam generi un’ondata ben più ampia contro cittadini israeliani e comunità ebraiche in giro per il mondo. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato l'invio di due aerei cargo per riportare a casa gli israeliani, della missione si occuperà l’esercito con delle squadre di soccorso. Alcuni aggrediti hanno raccontato di essere stati inseguiti e braccati anche nei loro alberghi, hanno parlato di gruppi organizzati che parlavano tra loro in arabo. I filmati mostrano non soltanto inseguimenti, ma anche persone prese a calci mentre sono immobili per strada, turisti buttati per terra circondati da gruppi organizzati. Ad alcuni israeliani sono stati rubati i passaporti. "Aspettavano in gruppi in ogni angolo per identificare gli ebrei e inseguirli”, ha raccontato un israeliano presente ad Amsterdam all’emittente Kan News. “Era una nuova Kristallnacht”, ha riferito un altro israeliano al canale Keshet 12. Il pogrom antisemita chiamato Notte dei cristalli fu perpetrato la notte tra il 9 e il 10 novembre 1938. "Capisco benissimo che questo riporti alla mente i pogrom", ha detto nel corso di una conferenza stampa la sindaca della città Femke Halsema. "Mi vergogno" di quanto è accaduto, ha detto, annunciando misure di sicurezza più severe. "La guerra in medio oriente ora minaccia anche la nostra città", ha aggiunto, garantendo che l'amministrazione farà "tutto il possibile per la sicurezza dell'Amsterdam ebraica". Quello contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam "è stato un terribile attacco antisemita. Non lo tollereremo. Perseguiremo chi lo ha perpetrato. Mi vergogno profondamente del fatto che sia successo" nei Paesi Bassi, ha detto invece il primo ministro olandese Dick Schoof, che oggi si trova a Budapest per il Consiglio europeo informale. Da quella sede anche la premier italiana Giorgia Meloni ha espresso profonda preoccupazione: "L'antisemitismo dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica", ha dichiarato Meloni.
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