Tocca allo scrittore israeliano pronunciare quelle parole che la politica non riesce a esprimere, superando la guerra per chiedere al suo Paese di fare fin d’ora i conti con il potere quando diventa onnipotenza. E con la tentazione che ne nasce di calpestare il senso umano del limite, per trasformare il diritto (anche il diritto alla difesa) in pura forza
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