È il giorno del vertice Trump-Zelensky. Dopo l'incontro di Ferragosto con il presidente russo Vladimir Putin, Donald Trump ha ricevuto alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al centro del confronto ci sono i territori che il Cremlino intende rivendicare e le garanzie di sicurezza che il blocco occidentale può assicurare a Kyiv affinché si possa attuare una pace duratura. Ad accompagnare il presidente ucraino ci sono anche i leader europei, che intorno alle 21 incontreranno a loro volta il presidente americano. A Washington sono atterrati la premier italiana Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb. Il punto stampa con i leader europei Parlando seduto al tavolo insieme ai leader europei e al segretario della Nato, Trump ribadisce il suo interesse nell'organizzare un trilaterale con Mosca e Kyiv "il prima possibile, oggi passeremo molto tempo a parlarne". I leader hanno partecipato brevemente a una foto di famiglia prima di dare il via alla riunione. "Dopo il vertice in Alaska si è rafforzata la mia convinzione di potere arrivare a una soluzione", ha detto Trump. Rutte, von der Leyen e Zelensky hanno affrontato anche il tema dei bambini ucraini rapiti e dei tanti prigionieri che dovranno essere rilasciati. Meloni ribadisce che "l'unità dell'occidente è lo strumento che abbiamo per costruire pace e garantire giustizia". Macron parla di garanzie di sicurezza e rilancia: "Dopo il trilaterale, servirà anche un quadrilaterale", quindi con anche un rappresentante europeo, perché "sarà l'impegno europeo a garantire la sicurezza dell'Ucraina". Anche per Starmer il colloquio di oggi segnerà "un passo avanti storico" per fare progressi verso la pace giusta e duratura e cita anche le garanzie di sicurezza, "una sorta di articolo 5". Stubb parla del confine finlandese con la Russia: "Se siamo riusciti a trovare una soluzione dopo la Seconda guerra mondiale, riusciremo a rifarlo nel 2025. La soluzione è complessa ma la troveremo: è il motivo per cui siamo qui". Dopo lo scambio di convenevoli, i leader si riuniscono a porte chiuse per parlare dei temi citati. Per ora leader europei non hanno trattato il tema scottante della cessione dei territori ucraini. Il punto stampa Trump-Zelensky Sia il presidente degli Stati Uniti sia quello ucraino hanno parlato di un incontro trilaterale, presumibilmente con Vladimir Putin: "Avremo un incontro. Penso che se tutto andrà bene oggi avremo un trilaterale e credo che ci saranno ragionevoli possibilità di porre fine alla guerra, quando lo faremo", ha detto Trump. Zelenskiy ha dichiarato: "E noi sosteniamo l'idea del presidente Trump di fermare questa guerra, di trovare una via diplomatica per porvi fine. E siamo pronti per un accordo trilaterale". Tuttavia, alla fine del punto stampa, Trump ha detto che ci sarà un'altra telefonata con Putin dopo l’incontro di oggi. "Ho appena parlato indirettamente con il presidente Putin e avremo una telefonata subito dopo questi incontri di oggi, e potremmo anche non avere un trilaterale". Trump ha aggiunto che Putin "si aspetta una mia chiamata quando avremo terminato questo incontro". "Ho posto fine a sei guerre, e pensavo che questa forse sarebbe stata la più facile. Invece non è la più facile: è difficile, ci sono molte ragioni, e se ne parlerà a lungo", ha detto Trump prima del suo vertice con Zelensky nello Studio Ovale. "Sono fiducioso che riusciremo a risolverla", ha aggiunto. "La guerra finirà. Questo signore vuole che finisca, Vladimir Putin vuole che finisca, credo che tutto il mondo sia stanco, e la faremo finire", ha detto ancora Trump, riferendosi a Zelensky, seduto accanto a lui, rispondendo a una domanda sulle cause della guerra e sulla percezione che ne ha il Cremlino. "Abbiamo avuto un incontro proficuo, come sapete, poco tempo fa con il presidente della Russia", ha detto Trump. "E credo che ci sia la possibilità che ne possa scaturire qualcosa. E l'incontro di oggi è molto importante". "Grazie a Trump per gli sforzi", ha detto il presidente ucraino a Washington. Interrogato sulle garanzie di sicurezza, Trump ha dichiarato: "Ci sarà molto aiuto in termini di sicurezza. Ci sarà molto aiuto. Sarà positivo. Gli Europei sono la prima linea di difesa ma anche noi li aiuteremo. Saremo coinvolti". Tuttavia i funzionari americani non hanno promesso garanzie in stile articolo 5 del trattato di Washington (quello che impone ai membri Nato di prestarsi reciprocamente soccorso in caso di minacce militari) per l'Ucraina e non è chiaro cosa significhi nei fatti il coinvolgimento degli Stati Uniti. A Trump è stato chiesto se avrebbe inviato forze di pace americane in Ucraina. "Lavoreremo con tutti e faremo in modo che tutto vada bene. Lavoreremo con la Russia. Lavoreremo con l'Ucraina. Faremo in modo che tutto funzioni", ha risposto. Trump non respinge l’idea dell’invio di truppe americane in Ucraina. “Ve lo faremo sapere più tardi oggi. Incontreremo anche sette grandi leader di grandi paesi e ne parleremo. Saranno tutti coinvolti, ma ci sarà molto, molto aiuto”. Alla domanda su un’eventuale protezione Nato per l’Ucraina il presidente americano ha confermato la propria disponibilità ad aiutare: “I leader europei vogliono dare aiuti e garantire protezione. E noi vogliamo aiutarli”. Sugli aiuti per la difesa di Kyiv, Zelensky ha sottolineato l’aiuto statunitense. “Nessuno in Europa ha una produzione estesa di Patriot, mentre gli Stati Uniti si. Il sostegno americano è indispensabile per la nostra difesa”. Un giornalista ha chiesto a Zelenskiy quali garanzie di sicurezza desidera da Trump. "Tutto", ha detto il presidente ucraino. Ha menzionato le missioni di addestramento e la condivisione di informazioni di intelligence come componenti chiave necessarie per rafforzare l'esercito ucraino. Il presidente ucraino ha ringraziato anche la first lady Melania Trump, in apertura dell'incontro nello Studio Ovale. "Lei ha firmato una lettera indirizzata a Vladimir Putin riguardo ai nostri bambini rapiti", ha ricordato Zelensky, consegnando a sua volta una lettera di sua moglie, Olena Zelenska, anticipando che tratta dello stesso soggetto. Zelensky ha aggiunto di essere pronto a elezioni ma prima servono concrete garanzie di sicurezza. "Certo che siamo aperti alle elezioni nel nostro paese. Dobbiamo avere le giuste circostanze di sicurezza, e dobbiamo lavorare un po' in Parlamento, ma non possiamo durante la guerra. Serve una tregua in cielo, in terra e in mare per rendere possibile per la gente andare a votare in elezioni democratiche e legali". Trump non risparmia attacchi all'Amministrazione precedente. “L’Amministrazione Biden non sarebbe mai dovuta passare per lo Studio Ovale. Con me questa guerra non ci sarebbe mai stata. Joe Biden è stato un presidente orribile”. Volodymyr Zelensky si è presentato alla Casa Bianca in abito scuro, dopo che nel precedente incontro dello scorso febbraio Trump e il suo entourage avevano criticato la sua scelta di presentarsi in tenuta militare. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato preparato dagli alleati europei, in particolare dal premier britannico Keir Starmer, su come gestire l'incontro in corso con l'omologo statunitense Donald Trump, riferisce Nbc, sottolineando che i leader hanno suggerito a Zelensky di ringraziare per le armi e per la diplomazia, consegnargli una lettera scritta da sua moglie per Melania Trump, e indossare una giacca invece della consueta tenuta militare. "Zelensky ha anche evitato di rispondere alle delicate domande sugli scambi di territori e ha elogiato Trump per aver proposto un incontro trilaterale con Vladimir Putin, ricevendo dall'attuale presidente statunitense un'accoglienza molto, molto più cordiale", rileva l'emittente americana. "Da notare che durante le risposte alle domande dei giornalisti non è intervenuto JD Vance, al centro dell'incontro teso avuto con Zelensky lo scorso febbraio alla Casa Bianca". Il cauto ottimismo della delegazione ucraina "Un alto funzionario ucraino ha descritto l'atmosfera usando solo due parole: speranza e determinazione. Un altro membro della delegazione ucraina ha detto che non si aspettava che l'incontro si svolgesse come quello di febbraio, perché questa volta tutte le parti erano molto meglio preparate e avevano fatto i compiti a casa. È per questo, ha aggiunto, che così tanti leader europei erano oggi a Washington". Lo si apprende dalla Bbc, che cita membri della delegazione ucraina nel perimetro della Casa Bianca che hanno parlato a condizione di anonimato e che si sono mostrati "cautamente ottimisti" nel contesto dell'incontro in corso tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'omologo statunitense Donald Trump e una serie di leader europei. Consiglio delle Chiese ucraine: "Inaccettabile la richiesta di Putin su ortodossi russi" L'attività della Chiesa ortodossa russa in Ucraina è stata vietata per legge, a causa del "suo coinvolgimento alla guerra contro l'Ucraina". Lo ricorda il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose intervenendo in merito alle richieste di Putin a Trump durante l'incontro in Alaska il 15 agosto scorso. Secondo quanto riportato dai media Putin avrebbe insistito in particolare sulle garanzie di concessione alla lingua russa di uno status ufficiale in Ucraina e sulla "sicurezza per le chiese ortodosse russe". Il Consiglio Panucraino delle Chiese ritiene tali richieste "inaccettabili". "E' noto - spiega - che la Federazione Russa utilizza la religione, in particolare la Chiesa ortodossa russa, come arma per raggiungere i propri obiettivi neo-imperiali in diversi Paesi" ed è "evidente che proprio per questo motivo il governatore russo difende gli interessi della Chiesa ortodossa russa sulla scena internazionale". Da qui il divieto per legge alle attività della Chiesa ortodossa russa in Ucraina. "Noi, membri del Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, esprimiamo il nostro sostegno allo Stato ucraino nella difesa degli interessi legittimi dell'Ucraina a livello internazionale e nello sviluppo di relazioni con altri Stati secondo i principi della 'reciprocità'. Non si può permettere che all'Ucraina vengano imposti obblighi 'asimmetrici' relativi allo status speciale della lingua russa, della cultura, della Chiesa ortodossa russa, della partecipazione o meno a organizzazioni internazionali e analoghi. L'Ucraina e il popolo ucraino hanno conquistato il diritto di scegliere in autonomia il proprio percorso di sviluppo e di collaborazione con i partner internazionali. Benediciamo gli sforzi volti al raggiungimento della pace autentica, giusta e duratura in Ucraina, fondata sul rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, e chiediamo all'Altissimo di favorire il successo e di sostenere coloro che portano avanti tali sforzi". I leader europei alla Casa Bianca I sette leader europei stanno arrivando alla Casa Bianca per l'incontro con Trump e Zelensky. Il primo ad arrivare è stato il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Insieme alla premier italiana, a Macron, Starmer, Merz, von der Leyen e Stubb sono stati accolti con il tappeto rosso e la guardia d'onore militare sul South Lawn. Il presidente ucraino, che incontrerà Trump in un bilaterale nello Studio Ovale tra circa un'ora, arriverà da un'altra entrata, sul lato ovest della residenza. Il punto stampa di Meloni "Per Kyiv la soluzione non è facile, si parte dalla proposta italiana". Il punto stampa della premier prima dell'incontro con Trump e Zelensky: "L'unità dell'occidente è lo strumento che abbiamo per costruire pace e garantire giustizia". Leggi e vedi il video qui. Intanto il vicesegretario della Lega Vannacci boccia l'idea del governo italiano per garantire la sicurezza dell'Ucraina in un eventuale accordo di pace tra Mosca e Kyiv: "Sarebbe guerra con la Russia". Zelenskiy: Trump ha la forza di costringere la Russia alla pace Zelenskiy ha ribadito che l'Ucraina è pronta a lavorare in modo produttivo per raggiungere la pace, in dichiarazioni rilasciate dopo l'incontro a Washington con l'inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, Keith Kellogg. "La Russia può essere costretta alla pace solo attraverso la forza, e il presidente Trump ha questa forza", ha scritto su X. Il pre vertice degli europei con Zelensky I leader europei si riuniranno con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per un “incontro preparatorio”, prima di partecipare al vertice con il presidente Donald Trump alla Casa Bianca. Lo si apprende dall'agenda pubblicata dalla Commissione europea. Intanto, Trump ha definito gli incontri di oggi come una “grande giornata alla Casa Bianca”. Sul suo social Truth ha scritto: "Non abbiamo mai avuto così tanti leader europei qui contemporaneamente. Un grande onore per l’America!!! Vediamo quali saranno i risultati???". La posizione dei volenterosi: la guerra deve finire, ma la pace sia giusta dice Starmer "Tutti vogliono che la guerra in Ucraina finisca ma serve una pace giusta e duratura". Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer in un video registrato durante il volo per arrivare a Washington in vista del cruciale vertice di oggi alla Casa Bianca. "È nell'interesse del Regno Unito che facciamo le cose per bene", ha aggiunto il primo ministro laburista ricordando le sofferenze patite dagli ucraini nel lungo conflitto e anche le conseguenze nel resto dell'Europa. Il nodo delle garanzie di sicurezza "È importante che l'America accetti di collaborare con l'Europa per fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina. Siamo molto grati agli Stati Uniti e al presidente per questo segnale, che è importante per tutti in Europa", ha detto ieri Zelensky dopo il colloquio con gli europei. "Si tratta di un cambiamento significativo, ma non ci sono dettagli su come funzionerà e quale sarà il ruolo dell'America, quale sarà il ruolo dell'Europa, cosa potrà fare l'Ue. Questo è il nostro compito principale. Abbiamo bisogno che la sicurezza funzioni nella pratica come l'articolo 5 della Nato e consideriamo l'adesione all'Ue parte integrante delle garanzie di sicurezza". Uno dei nodi cruciali da affrontare oggi a Washington, oltre alla definizione dei territori, sarà questo. Non è chiaro cosa aspettarsi da Trump, che a poche ore dall'incontro di oggi ha scritto su Truth un messaggio che invita Zelensky a rinunciare alla Crimea e all'ingresso nell'alleanza atlantica. "Il presidente ucraino Zelensky può porre fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente, se lo desidera, oppure può continuare a combattere", è il messaggio del presidente americano, che continua: "Ricordate come è iniziato tutto. Non si può riavere indietro la Crimea data da Obama (12 anni fa, senza che sia stato sparato un colpo!), e non si può entrare nella Nato da parte dell'ucraina. Alcune cose non cambiano mai!!!". Ai sensi dell'articolo 5 del trattato Nato, se un paese membro viene attaccato, ogni membro dell'alleanza "considererà questo atto di violenza come un attacco armato contro tutti i membri e intraprenderà le azioni che riterrà necessarie". Ma l'Ucraina non è membro della Nato ed è ancora in via di discussione la modalità con cui questo tipo di risposta possa essere attuata, considerando la necessaria approvazione anche da parte della Russia. Gli attacchi russi contro l'Ucraina Nella notte, la Russia ha continuato a colpire l'Ucraina con droni e missili. Secondo le informazioni condivise dall'Aeronautica militare di Kyiv, quattro missili balistici Iskander-M e 140 droni di vario tipo inclusi i kamikaze Shahed hanno colpito 25 località nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Sumy, Dnipropetrovsk, Odessa e la capitale. Il bilancio provvisorio è di almeno cinque morti e 18 feriti. L'asse tra Zelensky e l'Unione europea Il coordinamento tra l'Ucraina e gli alleati europei è stato ribadito ieri durante una telefonata tra la cosiddetta coalizione dei volenterosi e Zelensky, durante la quale, ha spiegato Palazzo Chigi in una nota, "è stata ribadita l'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, che dovrà essere coinvolta in ogni decisione relativa al suo futuro". "Condividiamo tutti un forte desiderio di porre fine a questa guerra in modo rapido e affidabile", ha scritto su X il presidente ucraino oggi appena arrivato a Washington. "La pace deve essere duratura. Sono fiducioso che difenderemo l'Ucraina, garantiremo la sicurezza e il nostro popolo sarà sempre grato a Trump, all'America e a ogni partner per il loro sostegno e la loro preziosa assistenza. La Russia - ha ribadito Zelensky - deve porre fine a questa guerra, che lei stessa ha iniziato. E spero che la nostra forza congiunta con l'America e i nostri amici europei possa costringere la Russia a una vera pace".
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