I diplomatici scrivono una lettera alle istituzioni di Bruxelles parlando di crimini di guerra di Israele e “passi calcolati verso una pulizia etnica”. E chiedono misure concrete come sanzioni mirate e lo stop al commercio di armi: “Il silenzio e la neutralità di fronte al genocidio costituiscono complicità. L’inazione incoraggia i carnefici e tradisce i principi europei”
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