Nell’agosto del 1914, gran parte dell’intellighenzia letteraria tedesca partecipò alla “mobilitazione spirituale” per la Prima Guerra Mondiale. “I cuori dei poeti erano in fiamme”, scriveva all’epoca il fervente sostenitore della guerra Thomas Mann. Al contrario, il poeta espressionista Alfred Lichtenstein (1989-1914) smontò con acuto scherno il mito della morte da eroe sul campo di battaglia. […] L'articolo Alfred Lichtenstein, Congedo a 25 anni (Traduzione di Stefanie Golisch) proviene da Il Fatto Quotidiano.
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