"È del tutto inaccettabile che si mettano sullo stesso piano Hamas e Israele, i capi del gruppo terroristico che ha avviato la guerra di Gaza massacrando cittadini innocenti e i capi del governo eletto dal popolo di Israele. È assurdo che il procuratore abbia solo concepito questo parallelismo". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta così la richiesta di arresto da parte della Corte penale internazionale nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dei leader del gruppo terroristico palestinese. Parlando con il Corriere della sera dice di essere contrario all'invasione di Rafah da parte di Israele ma invita anche a fare "attenzione a non legittimare posizioni anti-israeliane che possono alimentare fenomeni di antisemitismo". "Siamo per il cessate il fuoco immediato e per la possibilità di fornire aiuti umanitari e di salvaguardare le vite dei civili. Ma nello stesso tempo difendiamo il diritto di Israele a esistere e siamo per una politica dei due popoli e due Stati", aggiunge Tajani, rivelando di essere "favorevole a inviare nostri soldati in una possibile missione Onu sotto il comando di un Paese arabo - come è stato proposto - per preparare il campo alla nascita di uno Stato palestinese. La nostra presenza potrebbe essere molto importante, perché siamo graditi sia agli israeliani sia ai palestinesi, come lo siamo per i serbi e gli albanesi in Kosovo"". Quanto all'Iran, alle prese con la successione presidente Raisi, morto in un incidente mentre era a bordo di un elicottero, il ministro degli Esteri augura che "chi ne prenderà il posto temporaneamente e chi vincerà le elezioni si impegni per la stabilità della zona e per la pace". Mentre sulle polemiche per le condoglianze espresse dal governo italiano all'Iran, Tajani spiega che "sono dovute alle modalità drammatiche dell'incidente, ma questo è indipendente dal nostro giudizio politico su Raisi".
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