L'Iran, nella notte tra sabato e domenica, ha deciso di attaccare Israele. Ma ci ha messo due settimane prima di reagire all'attentato subito contro il consolato a Damasco, in cui ha perso la vita tra gli altri anche Mohamed Reza Zahedi figura di spicco delle Guardie rivoluzionarie iraniane, terminale dei rapporti con Hezbollah. Teheran ha colpito con un'azione notturna di attacco su Israele che voleva essere al tempo stesso spettacolare ma trattenuta. Una guerra - si legge su Il Fatto Quotidiano - senza uomini, una pioggia di ordigni dal cielo che intendeva manifestare potenza e però anche rispettare la lontananza geografica: Teheran dista 2 mila chilometri da Tel Aviv, manca un confine diretto su cui misurarsi. Segui su affaritaliani.it
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