Fumata bianca dopo cinque mesi per la creazione di un governo in Austria. Il partito popolare ÖVP, il partito socialdemocratico SPÖ e i liberali di NEOS si sono accordati per formare un esecutivo. A Vienna governerà così un’inedita coalizione a tre, in questo caso denominata Zuckerl-Koalition. “Negli ultimi giorni abbiamo lavorato senza sosta a un programma comune”, dicono i tre partiti in una dichiarazione. Il leader dell'ÖVP Christian Stocker dovrebbe guidare la coalizione come Cancelliere, mentre il leader dell'SPÖ Andreas Babler dovrebbe assumere la carica di Vice-Cancelliere. Alle elezioni parlamentari del 29 settembre 2024, il partito vincente era stata la destra nazionalista e populista FPÖ, con il 28,8 per cento, seguita da ÖVP (26,6) e SPÖ (21,1), mentre i liberali di NEOS avevano raccolto il 9,1 per cento. Dopo il voto, ÖVP, SPÖ e NEOS avevano subito tentato di creare una coalizione centrista che escludesse la destra populista. Il tentativo è fallito a gennaio, così come altre trattative. A quel punto sono iniziati i negoziati tra FPÖ e ÖVP, e il presidente federale Alexander Van der Bellen ha incaricato il leader dell'FPÖ Herbert Kickl di formare un governo. Un’opzione guardata con interesse dall’ultra-destra tedesca, perché presentata come potenzialmente simile a un ipotetico accordo tra Cdu e AfD. Ma a Vienna è poi naufragata anche questa ipotesi: decisiva è stata la politica estera, su cui i popolari europeisti non hanno trovato una linea con i populisti con tendenze filo-russe. Ora si torna alla prima opzione, che manderà la FPÖ all’opposizione. La destra populista potrà scagliarsi in Parlamento contro il nuovo governo con molta forza, anche contando che a settembre aveva raccolto 12 punti percentuali in più rispetto alle elezioni del 2019. Dal dopoguerra a oggi, l’Austria non aveva mai aspettato così tanto per formare un governo. ÖVP e SPÖ vogliono in verità ancora decidere in merito alla coalizione questo venerdì, mentre domenica NEOS vuole sottoporre ai propri iscritti l’accordo in una votazione interna. Ma già lunedì si potrebbe arrivare alla creazione dell’esecutivo. Del resto, è stato lo stesso presidente Van der Bellen a fare un chiaro appello per trovare una soluzione sempre più necessaria, in nome della ragion di Stato.
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