Le donne e gli uomini di "Non una di meno" tornano a sfilare per le strade di Roma. Alcune migliaia di persone marciano nel centro di Roma per manifestare contro la violenza sulle donne. In piazza ci sono soprattutto ragazzi e ragazze. Indossano maglie e foulard rosa, sventolano bandiere rosse ed espongono striscioni scritti a mano. "104 donne uccise in Italia nel 2022", ricorda un cartello. Difendono il diritto all'aborto, la libertà e la sicurezza di vestire come vogliono e camminare dove vogliono senza il pericolo di essere aggredite o insultate. In coda al corteo i toni sono più duri e prendono di mira "la" presidente del Consiglio Giorgia Meloni ("Molto più di una questione linguistica", recita un cartello). C'è uno striscione molto grande con su scritto "Meloni vattene!". I cori si sentono bene, gridati da una parte dei manifestanti: "Governo Meloni preparati a tremare, siamo libere di lottare". E ancora: "Meloni fascista sei la prima della lista". Donatella, 57enne di Palermo, in piazza con altre donne arrivate dalla Sicilia, dice che sono state formate e identificata dalle forze dell'ordine. Per gli striscioni che hanno con loro: "Fascista Meloni noi donne ti farem la guerra" e "Ti mangeremo il cuore", sopra a una foto di Meloni. Racconta: "Siamo state circondate dalla Digos per il nostro striscione, ce lo volevano togliere e strappare, minacciando di portarci in questura. Alcune di noi sono state anche identificate. Lo striscione, però, l'abbiamo difeso. Rivedichiamo quello che abbiamo scritto. Questo governo Meloni rappresenta un governo che ci attacca, non dà nulla per il lavoro, vuole togliere il reddito di cittadinanza e fa passare un messaggio che siamo donne utili solo a fare figli per le fabbriche e per la guerra. Noi non ci stiamo e lo rivendichiamo, perché c'è anche libertà di pensiero. Fino a oggi".
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