Mentre il Parlamento ha dato il prima via libera alla missione dell'Italia nel Mar Rosso, emergono nuovi dettagli sul delicato compito della nave "Caio Duilio" che nei giorni scorsi ha abbattuto un drone degli Houthi che cercava di colpirla. Ma i rischi per l'Italia non arrivano solo dagli Houthi, a spiegare nel dettaglio i pericoli che stiamo correndo ci pensa il capo di Stato maggiore della Marina militare. "La guerra in Ucraina - spiega Enrico Credendino a Repubblica - ha avuto come impatto l’incremento della flotta russa nel Mediterraneo: nel 2015 avevano una sola nave, l’anno scorso sono arrivati a schierarne 18 con tre sottomarini. Non è una minaccia diretta ma alza la tensione e il rischio di incidenti. Nell’estate 2022 una fregata russa a Otranto ha manovrato a meno di mille metri da una nostra. E la fregata "Carabiniere" si è dovuta interporre tra una portaerei statunitense e un’unità di Mosca che si è messa a lanciare droni proprio mentre decollavano i jet Usa: un modo di disturbare che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda". Segui su affaritaliani.it
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